domenica 11 maggio 2014

OMAGGIO A NICOLE KIDMAN CHE APRIRA' IL FESTIVAL DI CANNES



 NICOLE KIDMAN UNA GRACE CONTESTATA

Nicole Kidman con il film Grace di Monaco aprirà il festival di Cannes, da alcuni anni molto accogliente per le grandi produzioni Hollywoodiane alle quali si concede il Red Carpet in prima visione. Assoluta perché è sempre molto affascinante con la sfilata delle più grandi star.
Cannes apre con la biopic della principessa Grace di Monaco che si spera chiuda un filone ormai esaurito visto i flop al botteghino.

Se al pubblico non piacciono particolarmente ancor meno ai diretti interessati come gli eredi dei grandi personaggi che si vorrebbero far rivivere perché non sempre attinenti ai fatti di facciata di Famiglie per Bene che si manifestano al mondo intero.
Invece sono caldeggiate e sostenute quando il diretto interessato è ancora in vita e la biopic è stata studiata a tavolino giusto per sostenere campagne elettorali di candidati in corsa Presidenziale come per esempio Hillary Clinton per favorirne o per promuovere se stesse come la Marina Ripa di Meana che ha scelto di persona la protagonista Carol Alt molto più bella di lei a raccontare la folle vita di Marina già letta e riletta sui rotocalchi.
Pensare che queste biopic dei contemporanei abbiano un peso per rivelazioni o a squarciare un velo, così come abbiamo visto fra le ultime con Diana-Naomi Watts e Liz e Richard  con Lindsay Lohan, è sbagliato perchè si sapeva già tutto.
Infatti questo è il problema delle biopic perché se si attengono ai fatti noti annoiano un filo mentre se si inventano con raccontini piccanti nessuno le prende sul serio, risultando alla fine dell’opera operazioni inutili.
E’ come se uno si intrufolasse nel privato pretendendo di essere il protagonista della sua vita, quando la vita l’ha vissuta il protagonista.
Infatti alla fine di queste operazioni nostalgia rimane solo la canaglia nella persona dell’interprete alla quale viene data tutta la responsabilità dell’esito infierendo su di lui come capro espiatorio in caso di fallimento. Giustamente perché gli autori non sono mai citati, come se fosse secondario il loro lavoro che viene alla luce solo quando viene  assegnato un premio, Oscar in primis.

Su Nicole Kidman pertanto, anche se accompagnata da un cast importante, si sono lanciati in anteprima tuoni e fulmini della famiglia Grimaldi, proprio su di lei che è l’unica ad aver reso giustizia al personaggio del film.
Nessuno come Nicole infatti poteva sfilare con la regalità di una Dea Perfetta come è stata la principessa Gracia Patricia Kelly che comunque rimane sempre irraggiungibile come ogni confronto tra originale e copia.

Se qualche appunto andava fatto sono sicuramente alcune mises pressappochiste, riprodotte alla carlona come si dice in gergo, nel senso che erano poco curate nei particolari sia della confezione su misura che dei capelli a punte ribelli che nessuno ha mai visto portare da Grace Kelly la quale anche vestita da “picnic” come  in Caccia al Ladro non perdeva mai in glamour ed eleganza.
Non è difficile fare un abito da sera con un pò di tulle anni 50, bustier a raso, pizzo a volontà e una coroncina in testa e voilà ecco la Principessa Grace, ma fare un semplice abitino di taffetà a fiori rifinito con i bordini in tinta e la gonna a ruota senza sembrare una mongolfiera è impresa molto più difficile e raffinata anche se ha meno visibilità.
La scelta su Nicole in un primo momento era stata approvata dai Grimaldi che tanto aveva contribuito con lo spot Chanel n.5 a rilanciare il profumo della Maison di Karl Lagerfeld legato da stretta amicizia alle principesse Caroline e Charlotte, ma durante la lavorazione del film sono stati tutti esclusi i componenti la Regal Famiglia di Monaco dalla consulenza e dal prezioso contributo che avrebbero potuto dare.
Così quel volersi assurgere a protagonisti della vita altrui senza capo né coda ha dato risultato alquanto sgraditi.
A cominciare dalla copia di Maria Callas alla quale per renderle onore hanno scelto di farla interpretare a Paz Vega che se anche della Callas non aveva nemmeno un fil di voce, non centrava nulla con questo personaggio perché Maria Callas sapeva recitare mentre la Paz sa solo sculettare. C’è differenza.
Povera Callas lei non potrà che rivoltarsi nella tomba subendo questa prova, l’ultima di una lunga serie dopo la soporifera Callas in Fanny Ardant  e l’improbabile Callas-napoletana  in Luisa Ranieri.Ma che mestizia!
Infine ecco Tim Roth nei panni del Principe Ranieri, che più che portare alla memoria il principe fa ricordare la canaglia: quando  cioè la Julia Ormond in Captives gli metteva il dito in bocca per poi finire ad accoppiarsi in bagno e quando lui violentava di brutto la Jessica Lang moglie eroica di Rob Roy.
Nicole Kidman per questo film è stata candidata all’Oscar, un tributo che si doveva perché lei in ogni modo la si giri resta sempre Nicole Kidman, la Dea che emerge su tutti specie nei film corali con altre donne che non sono mai all’altezza del suo fascino e della sua “presenza” così come è stato con Nine o come in quel film Dogville visto recentemente anche in Tv sotto forma di opera teatrale.
Un film interessante ad illustrare che questa grande “distanza” fra lei e le abitanti che vivevano intorno faceva uscire il “can che dorme” per abbaiarle addosso arrivando ad instaurare una vera e propria persecuzione con forme degenerative fino a sfociare nella violenza di gruppo e nello stupro.
Speriamo che Cannes non sia un'altra Dogville per la Kidman perché se anche i Grimaldi diserteranno l’evento poco male: non fanno mica parte del cinema.
Ma sono influenti  protagonisti nel volontariato e nella beneficienza per la raccolta fondi, sempre capeggiati da Sharon Stone (pagata una cifra, dal fondo “assistenza” ) che fanno parte degli eventi collaterali al Festival. Chiedilo a Loro.
Milioni di cittadini di buona volontà comunque non chiedono nulla e aspettano la scadenza dei redditi per dare un contributo del 5 per mille, frutto del proprio lavoro, alla ricerca o verso quanto più si sentano sensibilizzati.

                     NICOLE KIDMAN APRE IL FESTIVAL DI CANNES
   Se c’è un’attrice che non ha mai studiato da Grace Kelly, quella è Nicole Kidman.
Eppure è stata scelta per interpretare la Principessa di Monaco che comunque è molto ben rappresentata da Nicole per il fisico da Dea e per quell’eleganza innata che non l’abbandona nemmeno quando sullo schermo fa delle cose turche.
Di questo ne abbiamo già ampiamente parlato in questo blog nei precedenti post.  Cose già dette da tempo.
La Kidman è un’attrice che sa essere molto intensa e coivolgente pur baciando i partner ad occhi aperti senza lasciar trasparire alcuna emozione sentimentale. (A meno che non sia con i bambini come in Australia o The Others)
Il suo appeal è tutto racchiuso in quello sguardo fisso di ghiaccio che punta sul partner per spogliarlo e consumarlo a carne cruda.
Forse Nicole non ha molto in comune con la Principessa Grace ma come attrici c’è qualcosa che le avvicina entrambe perché anche Grace aveva una sensualità che esplodeva senza tanti giri di parole puntando dritta alla sua preda.


In Caccia al Ladro per esempio, quando Cary Grant l’accompagna alla sua stanza d’albergo salutandola sulla porta lei lo congeda senza dire una parola schioccandogli un bacio molto erotico il quale più che di amore faceva pensare a un penetrante lingua in bocca. Ad occhi aperti, azzurri e freddi.
Insomma lo stesso tipo di approccio che le accomuna come attrici anche se come persone c’è sicuramente una grande distanza.
Impensabile che la signora Grace Kelly abbia conquistato Ranieri con un morso (anche se non si può mai dire), così come è dato invece sapere di Nicole la quale era stata presentata a Tom Cruise da Dustin Hoffman dicendo “Attenta che morde”.


Infatti in Caccia al Ladro il gatto non era Cary Grant né tanto meno la gatta era Grace Kelly perché non gli aveva certo impresso un graffio.
Di certo sappiamo quanto Grace diventando principessa abbia sviluppato tutta la sua femminilità di mater protettiva verso i figli affiancando attivamente il principe Ranieri nelle strategie di sviluppo del Principato di Monaco non solo partecipando ad eventi mondani per incrementare il turismo, ma intervenendo per mettere in minoranza soci d’affari che volessero mettere mani sul principato.


Il film sviluppa l’episodio legato all’Armatore Onassis messo in scacco dalla Principessa Grace per mantenere l’indipendenza del principato nell’incamerare capitali. E qui nello specifico ci fermiamo non avendo ancora visto il film ma solo una sfilata di immagini di Nicole vestita da Grace Kelly. Alla maniera Hollywoodiana comunque che se è sempre di grande effetto a livello visivo nei look mondani, mentre lascia molto a desiderare sui particolari del quotidiano come le parrucche a capello corto, o il premaman esageratamente a ruota mai notati su Grace Kelly.
Infatti ad ispirare il look sono stati forse i film dell’attrice, facendo un mix da Alta Società  a Una Ragazza di Campagna, da  Delitto Perfetto a Caccia al Ladro, da Il Cigno a Mogambo per il tocco animalier.


Forse hanno ragione i familiari di Grace Kelly a contestare il film perché magari  non corrisponde ai loro genitori sul piano del privato, mentre su quello pubblico forse si è dato ascolto alle testimonianze di parte dell’Armatore Onassis che quanto a confidenze ai media, sapeva cantare più di Maria Callas!


          

                 




  NICOLE KIDMAN MAMMA A TUTTO TONDO (Nicole Kidman e Keith Urban)

Chi l’avrebbe detto che Nicole Kidman, dopo l'inquietante prova di The Other, avesse in realtà uno spiccato e sano senso materno?
Durante il matrimonio con Tom Cruise aveva adottato due bambini, uno di colore a nome Connor e Isabel,  ma la notizia era poco gettonata, anche perché i due divi mantenevano un forte riserbo sulla questione, mentre di pari passo sullo schermo Nicole perdeva ogni inibizione passando da ruoli focosi a quelli sempre più hard, salendo in testa alle classifiche.
Coinciso nel privato con un divorzio e nuovo matrimonio con il cantante Keith Urban allietato dalla nascita di Sunday Rose, nome dolcissimo come il cuore della Kidman che nel film Australia, ha manifestato in pieno.



Se la campagna pubblicitaria era tutta improntata a fissare la limonata sotto la pioggia di Nicole col mandriano Jack Hackman, lo spettatore è stato colpito dal suo rapporto col bambino meticcio Nullah (Brandon Walters) che si era affezionato a lei con disperazione: “Io me canto a te” la supplicava sorridendo. “E io ti ascolterò” le rispondeva sorridendo. Da calde lacrime. Con fazzoletto in mano si usciva commossi dalla sala cine anche se consapevole della sua fiction.
Nella realtà la Kidman ha dimostrato di essere all’altezza di questo personaggio  Kolossal Australia.
Infatti si è commossa alla triste storia di Rubina Alì, la piccola star di The Millionaire, che interpretava nel ruolo di Latika, la bambina rapita dalle baraccopoli per farla crescere come prostituta (poi interpretata da Freida Pinto).

Sì perché Rubina, dopo aver assaggiato per un attimo la felicità della ribalta passeggiando sul red carpet a Hollywood per ricevere gli Oscar di cui il film aveva fatto incetta, è tornata fra le sue baracche. Tutti si erano scordati di lei, tranne il padre che voleva ricavar profitto (perché dal Millionaire non ne aveva tratto alcuno) dandola in adozione, facendo indignare tutto il mondo risvegliando la coscienza collettiva sulla condizione infima in cui si trova ancora la donna indiana.
Nicole Kidman si era mobilitata di persona per offrire alla piccola Rubina un’altra opportunità, perché l’aveva voluta a fianco come danzatrice indiana, in uno dei suoi spot Schweppes, in cui compariva nel ruolo di una misteriosa principessa, diretta nientemeno che da Ridley Scott.
Un gesto di generosità che denota quanto sia grande il vero cuore della Kidman, accorsa al richiamo di questa piccola star indiana che dalle baraccopoli sembrava implorasse “Io me canto a voi” “E io ti ascolterò”



Solo Nicole l’aveva ascoltata, riportandola alla ribalta e ricompensandola come era giusto che fosse, dimostrandosi una mamma vera, non solo per fiction.
Infatti aveva poi rinunciato al film di Woody Allen da interpretare insieme a Naomi Watts e Freida Pinto perché era ancora in attesa di una bambina (da utero in affitto) manifestando il desiderio di diradare il lavoro.
A differenza di Angelina Jolie che invece lo aveva intensificato, nonostante tutti i figli a casa che l’aspettavano, perché aspirava all’Oscar.
Nicole Kidman ne aveva già presi due. Per questo è molto più credibile come mamma multietnica, a cuor sincero e non per una operazione marketing (di cui sembra in odore la Jolie tanto da non convincere lo star system Hollywwodiano, gestito in gran parte dagli Ebrei, che le ha sempre negato l'Oscar).
La Jolie infatti
si è data alle cause mussulmane con film e puntate come guest star fra clandestini o rifugiati di guerra, mentre la Kidman è ancora candidata all'Oscar 2014 per la favola di Grace Kelly.

                                            PROFUMO DI NICOLE


Perché i Grimaldi hanno contestato Nicole Kidman nel ruolo di Grace Kelly?
Per una questione di immagine. Non tanto della sfilata di abiti vintage che solo Nicole poteva permettersi esaltando la figura della principessa Grace, quanto delle scene hard del film The Paperboy che esce in contemporanea.
Le manine fra le gambe che raggiungono il punto caldo per aprirsi al carcerato inducendolo a gioire estasiato dalla vista e dal profumo, non è elegante.La diva australiana non si è applicata abbastanza a studiare da Grace Kelly. Una scuola di pensiero seguita da tante star fra le quali Gwyneth Paltrow, Sharon Stone e Tippy Hedren.

Una caduta di stile che supera di gran lunga l’abuso di botulino sulla faccia della Kidman. La quale comunque non l’ha persa perché sta imperversando al cinema con la prossima uscita di Stoker  sempre in un ruolo ambiguo e intrigante ben lungi dall’immagine patinata a tutto fashion di Grace Kelly icona irraggiungibile ed inimitabile così come immortalata in tanti docu, films o servizi vari che sono stati pubblicati ed ancora in circolazione.
La scelta sulla Kidman era stata approvata a suo  tempo nei contatti con la produzione e Montecarlo, anche per una questione di marchio Chanel che proprio Nicole aveva reso il più accattivante fra gli ultimi usciti, inebriante ad alto gradimento e circondata da quell’allure che evocava Moulin Rouge, tanto da surclassare quelli di Keira Knightley e Amelie Tatou troppo delicate ed evanescenti. Per non parlare di Brad Pitt che gli ha inferto il colpo di grazia dissacrante. Infatti è stato preso per i fondelli da  imitatori di mezzo mondo.
La testimonial d’eccezione di Chanel resta comunque la principessa Caroline di Monaco, l’unica erede dello stile inimitabile e irraggiungibile di Grace Kelly seguita da Charlotte a tutto Gucci.


NICOLE KIDMAN PRIMA DEL BOTOX
Con il film The Others Nicole Kidman era all'apice della sua bellezza non ancora in fase botox ed era bellissima.
All'inizio della carriera era molto disinibita posando nuda nei film e come modella.
 In un film con Bruce Willis per esempio si mostrava completamente nuda con la cosina a pelo forse per dare una parvenza di donna ad un fisico androgino quasi piatto. In realtà era completamente depilata   come si vede nella foto.   Lei giocava molto su questo fatto dell'ondroginia, come una sorta di bambina perversa che ha esaltato nel film Eyes Wide Shute con le mutandine bianche e la canotta di maglina come le bambine.
C’è anche una scena in cui si masturba…
Insomma non si è fatta mancare niente. Dopo Australia dove si è immedesimata nel ruolo di Lady Sarah Ashley non ha più scelto personaggi trasgressivi orientandosi verso la nuova tendenza della diva (specie sul Viale dei over quaranta) il cui più grande successo è quello di essere mamma interpretando un film sulla maternità sofferta allargandosi nella realtà con l’adozione di una bambina da madre surrogata che ha esibito al limite dell’isteria.
Peccato perché era fantastica.



Infatti a sorpresa ha accettato un ruolo trasgressivo in Paper boy affiancata dal giovanissimo Zac Efron nel quale la masturbazione è sempre il tema centrale perchè lei al centro di una stanza senza mutandine apre le gambe davanti a dei carcerati offrendo la cosina in bellavista.

Da bambina la mamma le proibiva di giocare con la Barbie e infatti per ironia della sorte lei crescendo si è ritrovata un viso perfetto come quello della Barbie, con la pelle di porcellana e gli occhi azzurri.
In questo film si è presentata col capello corto anni quaranta   che poi ha riproposto in Australia ma se nel primo le conferiva eleganza e fascino nel secondo l’effetto era un filo bamboleggiante  ad incorniciare un viso chirurgicamente modificato. Per non parlare del decolletè gonfiato a dismisura rispetto alla mantenuta longilineità del corpo
E’ molto brava secondo me a recitare anche se  nervosa ed isterica: caratteristiche che piacciono molto agli intellettuali i quali si sono ispirati a lei per film indipendenti. Nei quali ha infatti dato il meglio di sé come attrice mentre le pellicole Hollywoodiane hanno esaltato la sua bellezza sfolgorante dal capello rosso come agli esordi di Cuori Ribelli quando Tom Cruise era innamorato perso.




Ed a ragione perché era stupenda. Adesso comunque è mamma e buon per lei. Per il resto ce la ripropongono in Tv fino alla noia perché fa sempre ascolti, compresi i DVD.

E' con il Ritorno a Cold Mountain  che Nicole Kidman aveva cominciato i primi ritocchini non ancora stravolgenti.

La particolarità di questo film è il colore dei capelli che dal rosso fulgido tiziano e quello Bordeaux  di Moulin Rouge è passata al biondo miele. Quello Hollywoodiano per intenderci così ben rappresentato in uno spot pubblicitario di Chanel n.5 in cui si propone come la divina d’eccellenza misteriosa e inarrestabile nell’ascesa illuminando le scene dei suoi film, primo fra tutti proprio  Il “Ritorno a Cold Mountain”.
Indimenticata infatti è la cascata setosa a tutto blonde, che si scioglieva sulla schiena nuda per buttarsi fra le braccia di Jude Law con una scena d’amore in triangolo, perché la macchina da presa faceva una carrellata indiscreta su ogni centimetro di pelle, indugiando sul   lato b  a mandolino tonico che la punta dei capelli quasi raggiungeva per accarezzare intrecciandosi alla mano del suo amante.






Il film è un kolossal, una sorta di Via col Vento ma in versione hard perchè c'erano scene di sesso esplicito che comunque non aiutavano la Kidman ad uscire dal personaggio un po' bamboleggiante ben diverso da quello passionale e sanguigno di Vivien Leigh.che aveva incendiato lo schermo senza mai mostrarsi nuda o scosciata ma con un'interpretazione di gran classe.
Una classe che comunque contraddistingueva anche Nicole Kidman sia quando sfilava con i costumi che quando se li toglieva non apparendo mai volgare pur non vincendo il confronto con la mitica Rossella.






Il clou delle nuances a tutto blond lo aveva raggiunto con il film Nine (il musical ispirato a Fellini ed ai suoi film La Dolce Vita e Otto e Mezzo)nel quale
la Kidman si presentava in versione Dea, a tutto charme, dalla chioma in pendant con il vestito, fino alla pelliccia in tonalità più scura portata come un  mantello, nei colori delle bollicine che danno ebbrezza, come una sorta di champagne ghiacciato. E bollente dentro.

 



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